Avete mai sentito parlare dell’affascinante tradizione in uso in Giappone che prevede che quando un oggetto in porcellana, una teiera per esempio, oppure una tazzina, si rompe o si crepa non debba essere aggiustata?
Invece di aggiustarla o di buttarla, cercando in tutti i modi di nascondere il danno fatto, la cultura nipponica prevede di mettere in evidenza quel difetto, che in fin dei conti difetto non è davvero per niente.
Per esempio, le crepe potrebbero essere ricoperte d’oro luccicante, così che risultino sempre belle evidenti. Ma perché?
Questo rispetta la tradizione del wabi sabi. Si tratta di una filosofia tipicamente orientale, e in particolar modo seguita in Giappone, per cui la vita va accettata proprio così com’è, senza provare costantemente ad aggiustarla.
Se per esempio in casa si hanno dei bimbi piccoli che continuano ogni giorno a creare confusione e caos nell’ambiente le scelte di approccio sono due. La prima, quella forse più comune nel mondo occidentale, è arrabbiarsi e vivere la situazione con grande stress, pensando costantemente che la casa necessiti di ordine e vada immediatamente ripulita. Questo però non porterebbe a grandi risultati, visto che i bambini tenderanno comunque a fare disordine.
La seconda opzione è quella di vivere con la filosofia del wabi sabi e lasciarsi correre la situazione addosso, ripensando al sorriso del bimbo mentre utilizzava i suoi giocattoli. Questo naturalmente non significa vivere la vita in maniera passiva, né tanto meno scegliere di vivere nel caos e nella sporcizia di casa. Si tratta però di prendere le cose per quello che sono, di accettarle e di viverle con un’ottica totalmente diversa rispetto a quella a cui siamo abituati.
Al giorno d’oggi, complici i social media e la televisione, tendiamo a rincorrere sempre un’ideale di perfezione che non è assolutamente reale. Il wabi sabi prevede l’abbandono di questa missione impossibile.